7 marzo 2019   — @postviaggio

Tutto quello da sapere sul Cammino di Santiago

Ci sono quelle esperienze da provare almeno una volta nella vita, senza preconcetti o pregiudizi, che servono a ossigenare il corpo ma soprattutto la mente. Crediamo che il cammino di Santiago rientri perfettamente in questa descrizione: ecco che la nostra amica Mafalda ci accompagna alla scoperta di questa bellissima avventura! Buona lettura :)

— Fedele @ Wanderoo

IL CAMMINO FRANCESE VERSO SANTIAGO: GUIDA DI UNA PRINCIPIANTE.

Il mio cammino di Santiago risale a due anni fa, Marzo 2016 ed è al momento il viaggio più incredibile che abbia mai fatto, sia a livello fisico che mentale. Non ero allenata, avevo un budget giornaliero limitato, avevo 35 – 36 giorni a disposizione ed è stata un’avventura strepitosa. Non hai scuse, puoi farlo anche tu! Raggiungere la stazione di Saint Jean Pied de Port, attraversare i Pirenei, salire sull’Alto del Perdòn, affrontare la durezza e il silenzio delle Mesetas e contemplare i boschi della Galicia sono tra le tappe che più hanno segnato il mio viaggio personale verso Santiago. Al momento della partenza, avevo poche informazioni e nessuna guida perché volevo che la strada fosse la mia maestra. Volevo essere aperta a tutto quello che il cammino aveva da offrirmi. Ma al ritorno mi sono accorta di quanti viaggiatori avessero bisogno di sapere come organizzarsi, cosa portare, da dove partire, ecc… Ho capito che loro avevano già iniziato il cammino direttamente da casa, mesi prima, costruendo nella loro mente la condizione mentale del viandante. Altri invece, hanno semplicemente bisogno di organizzarsi al meglio per godersi l’esperienza senza ansie e turbamenti.

ECCO DI SEGUITO TUTTO (O QUASI TUTTO) QUELLO CHE VORRESTI SAPERE SUL CAMMINO FRANCESE VERSO SANTIAGO DE COMPOSTELA.

1. PERCHÉ SCEGLIERE IL CAMMINO FRANCESE

Personalmente ho scelto il cammino francese perché essendo inesperta, ho preferito un percorso “classico” che fosse ben segnalato e che avesse un livello di difficoltà medio. Mi affascinava molto quello del Nord, ma tra le poche informazioni raccolte mi risultava essere un po’ più impervio per una principiante come me.

2. COME RAGGIUNGERE SAINT JEAN PIED DE PORT

La via verso SJDP è stata abbastanza articolata, per scelta ovviamente

  • Treno: Bologna – Genova, ore 6.25
  • Autobus: Genova – Marsiglia (controlla gli orari su Flixbus)
  • Autobus: Marsiglia – Montpellier (Flixbus)
  • Autobus: Montpellier – Toulose (Flixbus)
  • Autobus: Toulose – Bayonne (Starshipper)
  • Treno: Bayonne – Saint Jean Pied de Port

Varianti:

  • Chi vola su Lourdes, dovrà raggiungere Bayonne e poi prendere in treno per SJDP.
  • Chi vola su Madrid, dovrà raggiungere la stazione di Irun – Hendaya nei paesi baschi e poi dirigersi a Bayonne, come sopra.

3. QUANTI GIORNI SERVONO PER COMPLETARE IL CAMMINO?

Dipende. Dipende da te, da come vuoi viverti il cammino. Ci sono tanti articoli che parlano di tour de force per finire il cammino in 25, 27,30 giorni.

Il cammino è personale. Dipende da quanta voglia hai di camminare, dagli inconvenienti che potrebbero capitare. Dipende se stai correndo per arrivare primo o sei ti stai godendo il cammino tappa per tappa. Si può parlare di media, ma non del numero di giorni esatti. “Si ma io ho le ferie, devo organizzare tutto.” Scegli tu come vivere la tua esperienza. Se punti a finirlo ad ogni costo facendo anche 40 km al giorno o senza importi delle tabelle di marcia obbligatorie, riuscirai a completarlo senza dar troppo peso ai singoli giorni. La lentezza e il valore del tempo sono le cose più preziose che ti regalerà il cammino. Il mio cammino è durato 34 giorni. Mi sono fermata tre giorni perché il mio compagno di viaggio ha avuto problemi al ginocchio, a partire dal secondo giorno di cammino. Un giorno abbiamo camminato solo poche ore, perché non avevamo voglia e un’altra volta ancora, abbiamo prolungato la permanenza in un B&B perché volevamo semplicemente riposarci.

Un bellissimo paesaggio
Un bellissimo paesaggio

4. CAMMINO INTERO O PICCOLI TRATTI?

Ho completato l’intero cammino e sono andata anche oltre, fino a Finisterre, ma anche qui direi DIPENDE. Ho conosciuto gente che ogni anno completava un pezzo di cammino, chi ritornava per la quarta volta per ripercorrerne solo un tratto significativo. DIPENDE.

5. CREDENZIALE

La credenziale è il “passaporto” del viandante verso Santiago. Puoi richiederla contattando il centro più vicino a casa tua. Sono andata da un prete a Bologna e con un’offerta libera mi ha rilasciato la credenziale. Serve per accedere agli albergue del pellegrino e per ottenere la Compostela, (un certificato di riconoscimento per aver completato il cammino). La cosa più importante è che ti permetterà di fare il volontario in uno dei tanti ostelli del cammino.

6. ALLENAMENTO

No non ero allenata, ma da sempre cammino tanto e tanto e sono una persona sportiva (intendo palestra un paio di volte a settimana e qualche corsetta ogni tanto a primavera) Certo è, che non è la stessa cosa camminare con uno zaino sulle spalle. Quindi, valutate voi la vostra forma fisica ma non saltate la partenza solo perché non vi siete allenati per due mesi di seguito.

7. DOVE DORMIRE

Io e il mio compagno di viaggio avevamo la brillante idea di dormire per la maggior parte dei giorni in tenda. Ma abbiamo trovato le condizioni metereologiche più disparate e praticamente, non abbiamo mai utilizzato la tenda, ma sempre ostelli. Il cammino francese è per la maggior parte costituito da paesini che si trovano dai 3 ai 12km di distanza l’uno dall’altro e sono pieni di strutture ricettive, i cosidetti albergues de peregrinos, ovvero ostelli o rifugi. Non si prenota, quindi chi prima arriva meglio alloggia. Alcuni hanno posti limitati, altri hanno una capacità più ampia. Avevo la lista (non proprio aggiornata) di tutti gli ostelli per tappa, consegnatami dal prete incontrato per ottenere la credenziale. Grazie a questa lista potevo organizzare i km da percorrere in base all’ostello da raggiungere e di conseguenza il luogo in cui mi sarei fermata, dipendeva anche dalla presenza di acqua calda, dalla cucina e dal prezzo. Per chiarire la tipologia delle strutture, distinguiamo le strutture private, prevalentemente a conduzione familiare (fascia di prezzo 8/13€), da quelle “pubbliche”, che nascono per dare accoglienza non per generare profitto.

Tra le strutture private troviamo:

  • case private – alcune famiglie ospitano in casa loro pellegrini a titolo privato: le tariffe sono più elevate
  • hostal – sono alberghi veri e propri, ma a prezzo modico
  • casas rurales – analoghi ai nostri bed & breakfast

Nella seconda categoria rientrano le strutture comunali della Xunta de Galicia ( tariffa fissa a 6 €)e gli albergues donativos, rifugi semplici e umili in cui si viveva davvero il senso di condivisione e partecipazione. Ognuno offriva la somma che riteneva opportuna o che era nelle proprie disponibilità in quel momento e capitava spesso di contribuire con piccole faccende domestiche, quali apparecchiare, sparecchiare e lavare i piatti di una cena passata in compagnia.

8. COSA MANGIARE

La colazione è fondamentale. A volte è prevista in alcuni tipi di ostelli, quelli a prezzo più alto di solito, ma è bene organizzarsi facendo la spesa nei negozietti del paesino. Ma i bar? Certo che ce ne sono, ma in Spagna aprono molto tardi al mattino e la partenza media dei pellegrini è intorno alle 6.30/7. Questo non vuol dire comprare troppe cose che appesantiscono lo zaino, ma organizzarsi il pomeriggio prima, quando si arriva alla destinazione del giorno. Per quanto riguarda il pranzo, compravo pane, salumi, formaggi e frutta sul momento. A volte capitava di pranzare in qualche bar tra pinchos e tortilla. Ovviamente ci sono tantissimi ristoranti tipici anche a buon prezzo, ma per questioni di budget, mi rifornivo nei negozietti locali. Cena. Stessa storia del pranzo, ma con la possibilità aggiuntiva di cucinare, quando la struttura dell’ostello lo permetteva.

9. BUDGET GIORNALIERO

Mediamente spendevo 20 euro al giorno : 10 per l’ostello e 10 per il cibo.

10. LO ZAINO

Sono partita con uno zaino Decathlon da 50 L e come dimensioni credo sia sufficiente. Di vitale importanza è stato il coprizaino, che ha protetto i vestiti dalla pioggia frequente. Lo zaino, una volta riempito, deve essere pesare il 10% del vostro peso, altrimenti danneggerete le ginocchia.

Il percorso
Il percorso

11. ABBIGLIAMENTO

2 felpe, 4 magliette a maniche corte, 2 pantaloni impermeabili, un paio di leggins per dormire, 5 mutande, 5 paia di calzini, tre reggiseni, 1 telo da mare e 2 asciugamani. Scegliete tessuti che si asciughino facilmente, non avrete tempo per aspettare.

12. SCARPE

La scelta delle scarpe è quella più difficile. Bisogna considerare il periodo, le esigenze personali ei tratti da percorrere. In inverno, le più adatte sono le GTX, impermeabili e resistenti alla neve, a pianta larga e alte fin sopra la caviglia, per proteggersi dalle distorsioni.

13. ACCESSORI

Impermeabile, coprizaino, torcia, diario, spazzolino, tappi per le orecchie, bastoncini da trekking, sacco a pelo, borraccia.

14. INDICAZIONI LUNGO IL PERCORSO

Il cammino francese è così ben segnalato che chiunque voglia farlo anche in solitaria, senza alcuna guida, non avrà problemi.

15. QUANTI KM AL GIORNO DEVO FARE?

Dipende da te. Come ho già scritto in precedenza, se vuoi vivere il cammino come se fosse la maratona di New York, fai pure 40 km al giorno. Se vuoi vivere il cammino con tranquillità, ascolta i segnali del tuo corpo e non strafare, mantendo quindi una media di 20-25 km al giorno (più o meno 5-6 ore di camminata al giorno)

16. E SE MI FACCIO MALE?

In quasi tutti i paesini che incontrerai lungo il cammino ci sarà una guardia medica a cui rivolgerti. Non dimenticare la tessera sanitaria. Quando M. si è fatto male al ginocchio per un’infiammazione, abbiamo avuto un’esperienza del genere a Larrasouna.

17. CIMICI DA LETTO

Se non ne hai mai sentito parlare, è bene informarsi in tempo per riconoscere subito la presenza di questi fastidiosi compagni di stanza. Le cimici da letto sono animali ematofagi, che si nutrono dunque di sangue umano, come le zanzare. Sono piccolissime e le più grandi raggiungono le dimensioni di un seme di mela. Si trovano all’interno dei materassi e vengono trasportate da un luogo all’altro, inserendosi nelle cuciture degli zaini o attaccandosi ai lacci delle scarpe, per esempio. Ecco perchè non bisogna mai appoggiare nulla sul letto. È molto facile incontrarle negli ostelli lungo il cammino, ma non a causa di scarsa igiene ma per l’elevato numero di viaggiatori che possono rasportale da un posto all’altro. Se al mattino ti ritroverai con dei morsi sul viso o su altre parti del coropo scoperte e sul cuscino o sulle lenzuola vedrai macchie di sangue, sono chiari segnali della loro presenza. Le cimici non sono velenose o mortali, ma a volte la saliva dei loro morsi può creari forti irritazioni o fenomeni allergici.

18. CAMMINO IN COMPAGNIA O SOLITARIA?

Bella domanda. Sicuramente, il cammino non puoi farlo con chiunque. Io ho intrapreso quest’esperienza con il miglior compagno di viaggio di sempre e abbiamo deciso di condividere quest’esperienza dopo soli due mesi di conoscenza. Folle, sì. Ma siamo partiti con la consapevolezza che avremmo anche potuto dividerci durante il cammino e ognuno avrebbe proseguito per la sua strada. Durante questo viaggio, farai i conti con la fame, la sete e la stanchezza. Dovrai restar lucido se nelle mesetas i chilometri sembrano non finire mai e quando la domenica di Pasqua tutti i negozi saranno chiusi e l’acqua sarà da dividere in due, dovrai stringere i denti. Il cammino di Santiago in solitaria è forse una delle esperienze più incredibili che si possano fare, ma chiariamo il concetto di “solitaria”. Si può partire da soli e condividere numerose tappe con compagni di viaggio sconosciuti, incontrati per strada. Oppure si può camminare in gruppo o in coppia, ma una volta immersa in questa magica dimensione, si può proseguire come se tu fossi sola con te stessa, con la sicurezza che se tu stessi per cadere, c’è qualcuno pronto a darti una mano.

Camminare, camminare, camminare...
Camminare, camminare, camminare...

19. ANIMALI IN VIAGGIO

Sono davvero tante le persone che scelgono di vivere questa fantastica esperienza in compagnia di un amico a quatto zampe. È bene scegliere un periodo dell’anno in cui si possa dormire in tenda, dato che non tutti gli ostelli permottono l’accesso agli animali.

20. LE TAPPE PIÙ BELLE

Ricordo luoghi, colori, suoni e volti incontrati lungo la via. Ognuno di essi ha contribuito a rendere il mio cammino un’esperienza sensazionale e profondamente personale e soggettiva. Se hai voglia di leggere i miei posti del cuore, leggi qui. Le tappe più belle del cammino saranno quelle in cui ti sentirai improvvisamente spaventato o improvvisamente forte, saranno quelle in cui riuscirai a sentire il calore di madre natura o l’abbraccio lontano di una persona che ti porti nel cuore. Le tappe più belle non le troverai in nessuna guida, manuale, articolo, racconto, ma soltanto lungo il tuo cammino.

La pace dei sensi
La pace dei sensi

CAMINANTE NO HAY CAMINO, SE HACE CAMINO AL ANDAR.

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